Affidandosi esclusivamente alla forza espressiva di una forma perfettamente aderente al
soggetto rappresentato, Pietro Camozzi crea composizioni cariche di significati e di grandi
qualità estetiche.
Nelle rappresentazioni di un paesaggio tratto dai luoghi della sua esistenza, della sua
quotidianità, egli passa da un intenso tonalismo proprio della natura chiusa e particolare dei nordici, a
fraseggi più limpidi, ove la pennellata sciolta e libera suggerisce ambienti caratteristici, dove si respira
aria "fresca e limpida", il tutto trattato sempre con una peculiare e inconfondibile intensità cromatica
che è la cifra caratteristica della sua pittura.
Nei suoi dipinti la pennellata è densa, pastosa, atmosferica e la luce si incontra con le cose, con
gli alberi, le acque, le case, gli anfratti e le montagne con magistrale limpidezza, quasi ad esaltare
l'importanza della loro presenza.
L'impegno rappresentativo raggiunge risultati di felice vena creativa: emerge da questi paesaggi
in cui Camozzi interpreta con ariosa scioltezza immagini pulite e schiette di luoghi conosciuti e amati
per la loro bellezza resistente ad ogni contaminazione, il valore anche etico oltre che estetico delle sue
rappresentazioni, di testimonianza e attenzione, cioè, verso un mondo da salvaguardare come
patrimonio soprattutto della nostra coscienza.
Il soggetto, nei suoi dipinti, è un'entità di riconoscimento di sé che gli permette di creare con le
più tenere armonie di colore le sue immagini, trattate in modo tale che pur mantenendo la loro fìsica
consistenza, i loro contomi si facciano fluidi e la materia si esalti in una pura vibrazione di luce che si
perde all'infinito.
Una pittura dunque che riprende i valori più autentici della "...tradizione vedutistica italiana... "
fondendoli in atmosfere di ampio respiro che superano ogni confine particolare per collocarsi in una
dimensione più assoluta ed universale.