Orizzonti tanto immaginifici quanto reali

Filo conduttore della produzione artistica di Camozzi è la persistente ed instancabile introspezione dell'animo umano che diviene filtro della circostante realtà oggettiva.

Il mondo delle forme concrete si metaforizza in immagini fortemente evocative in cui le stesse leggi fisiche del moto e della stasi si visualizzano seppure di per se non visualizzabili.

Le forme perdono la loro iniziale corporeità smaterializzandosi in pretesti di evanescenza alla ricerca di quella dimensione irreale o romantica in cui perdere il senso di tattilità della vita. Emozioni diverse si susseguono sulla tela, specchio dell'animo di un autore sempre in movimento, sempre sospinto verso nuovi ed infiniti "orizzonti tanto immaginifici quanto reali".

Attraverso ben dosate pennellate si disvela a poco a poco l'immagine di un universo "altro" che conserva in tale indeterminatezza ed evanescenza un barlume di razionalità che lo ancora a terra. Il balzo estremo verso l'infinito, verso una sorta di afasia visiva e figurativa è sgomentato con efficacia dalla fervida vena sentimentalistica di Camozzi che riesce a sconfiggere questa magica attrazione verso l'ignoto.

Così nascono opere straordinarie, soppesate con attenzione, vagliate in tutte le loro prospettive e collocate secondo un armonioso disegno in cui l'equilibrio delle forze si impone su linee e colori. stile.



Roberto Mangione